L'industria manifatturiera del Connecticut, negli Stati Uniti, ha dovuto affrontare sfide significative nell'adozione dell'Industria 4.0. È opinione diffusa che la transizione alle tecnologie dell'Industria 4.0 sia fattibile solo per le aziende più grandi, lasciando molte piccole e medie imprese (PMI) con idee sbagliate sui suoi obiettivi e sul suo reale potenziale.
In uno stato in cui le PMI a conduzione familiare rappresentano una parte sostanziale del settore, molte aziende non dispongono delle risorse, delle competenze e della fiducia necessarie per esplorare e implementare queste tecnologie avanzate. La pandemia globale ha ulteriormente aggravato queste sfide, con le misure di distanziamento sociale che hanno ridotto il personale negli stabilimenti e le continue pressioni sulla catena di approvvigionamento che hanno messo a dura prova le operazioni. Di conseguenza, le aziende manifatturiere del Connecticut hanno urgente bisogno di conoscenze, indicazioni e soluzioni per l'Industria 4.0 per rimanere competitive.
È qui che entra in gioco la società di consulenza aziendale CONNSTEP. In qualità di prima organizzazione nello stato a offrire valutazioni ufficiali dell'indice di preparazione al settore intelligente (Smart Industry Readiness Index), CONNSTEP sta assumendo un ruolo proattivo nel fornire alle aziende le informazioni, le strategie e gli strumenti necessari per intraprendere con sicurezza il loro percorso di trasformazione.
Di recente, l'INCIT ha avuto l'opportunità di incontrare Erik Fogleman, Certified Smart Industry Readiness Index Assessor (CSA) e Senior Technology Solutions Consultant di CONNSTEP, per discutere di come lo Smart Industry Readiness Index è stato implementato nel Connecticut, delle sfide incontrate e dei risultati positivi ottenuti finora.
Guarda la nostra intervista con lui:
Quali sono alcuni dei vantaggi dell'Industria 4.0? Perché le aziende manifatturiere del Connecticut – e più in generale degli Stati Uniti – dovrebbero passare al digitale?
Il vantaggio principale è l'aumento della produttività. L'Industria 4.0 aiuta le persone a ridurre i costi, migliorando al contempo efficienza e capacità. Ci offre inoltre visibilità sui dati per comprendere meglio le nostre attività: ad esempio, possiamo individuare le interruzioni nella nostra catena di approvvigionamento o le inefficienze nei nostri processi o nelle nostre attrezzature, il che ci consente di capire cosa dobbiamo migliorare.
L'Industria 4.0 e la trasformazione digitale rappresentano anche un'enorme opportunità per migliorare le capacità dei nostri lavoratori, in un momento in cui ci troviamo ad affrontare una carenza di personale qualificato e qualificato. Questo non significa sostituire i lavoratori, ma utilizzare tecnologie come l'automazione e la realtà aumentata per moltiplicare gli sforzi delle persone, consentendo loro di fare di più con le risorse a disposizione. Queste tecnologie non sono più solo un optional, ma stanno diventando una necessità per continuare a essere redditizi e produttivi nel settore a livello globale.
In che modo la pandemia di COVID-19 ha influenzato la trasformazione dell'industria 4.0 nel settore manifatturiero del Connecticut?
La carenza di lavoratori qualificati era già il problema principale per la nostra industria locale, ma la pandemia l'ha aggravata. A causa di problemi di salute, i dipendenti non si presentavano al lavoro, e a ciò si aggiungevano le difficoltà legate al distanziamento sociale e al rafforzamento delle capacità, che hanno reso difficile per le persone svolgere il proprio lavoro. Ma le aziende hanno iniziato a trovare modi interessanti per utilizzare la tecnologia per aggirare queste difficoltà.
Uno dei risultati più significativi è stata la collaborazione a distanza. Le aziende hanno valutato la possibilità di abilitare alcune funzioni, come la pianificazione della produzione, al lavoro da casa e hanno utilizzato numerose metodologie di lavoro collaborativo a questo scopo. In produzione, sono stati utilizzati robot collaborativi, o cobot, per separare le persone e aiutarle a mantenere una distanza di sicurezza, consentendo loro di svolgere due attività contemporaneamente.
Cosa ti ha spinto a iscriverti per diventare un CSA?
Stavamo discutendo su come avremmo affrontato il mercato per aiutare i nostri clienti con queste pratiche tecnologiche relativamente nuove. Lo Smart Industry Readiness Index si è distinto perché presenta molte caratteristiche uniche che all'epoca non avevamo riscontrato in altre valutazioni. Molti clienti desideravano un benchmarking oltre a una valutazione oggettiva. La matrice di priorità dello Smart Industry Readiness Index è stata il fattore decisivo per noi, grazie alla sua funzione di benchmarking: la possibilità di dire: "Ecco una roadmap con le priorità e questi sono i prossimi passi da compiere". Le altre piattaforme di valutazione non offrivano questa chiarezza e questa guida.
In che modo lo Smart Industry Readiness Index ha influito sui vostri progetti fino ad oggi?
Abbiamo collaborato con numerose aziende del settore aerospaziale, aiutandole ad adottare strumenti di definizione basati su modelli. Abbiamo utilizzato lo Smart Industry Readiness Index per analizzare diverse aree della loro attività e capire in che modo la tecnologia può apportare vantaggi e sfruttare i modelli. L'obiettivo principale di questi progetti era l'utilizzo di dati digitali e modelli 3D; ad esempio, lo Smart Industry Readiness Index ha evidenziato la necessità di formare i lavoratori all'utilizzo di modelli 3D come parte delle istruzioni di lavoro. La maggior parte di queste aziende si trova ora al punto di partenza, ovvero sta iniziando ad adottare questi strumenti.
Che feedback ti hanno dato i tuoi clienti sullo Smart Industry Readiness Index?
In generale, tutti hanno ricevuto recensioni e commenti positivi. Credo che uno dei miei commenti preferiti sia stato quando qualcuno si è detto sorpreso che i risultati non lo sorprendessero affatto. Questo commento ha davvero rappresentato il processo di partecipazione al Workshop sulla Matrice di Valutazione, perché, mentre si riunivano come team e discutevano i punti critici dell'intera azienda, hanno capito come gli altri reparti si influenzassero a vicenda e hanno capito in quali aree ci sarebbe stato un impatto.
Apprezzano il fatto che presentiamo i risultati di cui parliamo durante il processo e trovano i risultati molto logici.